Novedades

"We read each name of the 15,613 children who had been killed in Gaza. We began at 10 a.m., and by 3 p.m. we hadn't even reached the five-year-olds. What does it mean to be part of a world that allows this? Each child was a beacon—a glowing light that was loved." In Don't Look Away, award-winning Canadian journalist Jorah Kai confronts head-on one of the most devastating humanitarian crises of our time. What began as a personal awakening—sparked by his granddaughter Naomi's birth and the unbearable images of children dying under siege—becomes a searing meditation on conscience, ...

Il 25 ottobre 2023, dopo tre settimane di devastanti bombardamenti su Gaza, Omar El Akkad pubblica in rete queste parole: "Un giorno, quando sarà sicuro, quando non ci sarà alcun rischio personale nel chiamare le cose con il loro nome, quando sarà troppo tardi per ritenere qualcuno responsabile, tutti diranno di essere stati contro". Il post viene visualizzato più di dieci milioni di volte. La sua veemente denuncia dell'ipocrisia dell'Occidente dinanzi al genocidio di Gaza, del tradimento della sua promessa di libertà e giustizia per tutti, suscita un'eco enorme.

Ha ancora senso oggi parlare di Palestina e Israele usando espressioni come "processo di pace", "soluzione a due Stati", "partizione"? Ha senso continuare con un vuoto dibattito politico, facendo il gioco dei sionisti e mantenendo lo stato quo? Le tesi di Noam Chomsky e Ilan Pappe raccolte in questo volume ruotano attorno all'idea che i tempi siano maturi per un cambio di rotta.

While a a midwife wasn’t mentioned in the Biblical version of The Christmas story—but then again, neither was morning sickness or labor pains, which Mary undoubtedly experienced. As such, because of the extreme young age of the mother (some experts figure she was between 14 and 18 years old), their harsh surroundings (A stable carved in a rock), and the lack of older female relatives available to assist, Joseph fetching the services of a midwife is not so difficult to imagine.

La genèse du conflit israélo-arabe, dont l'actualité est surabondamment couverte par les médias, demeure paradoxalement mal connue. Si c'est au sortir de la Première Guerre mondiale que se cristallise ce qui n'est pas seulement le choc de deux nationalismes, mais un affrontement culturel recouvert par un conflit " religieux " et d'innombrables polémiques sur la nature du projet sioniste, c'est bien avant 1914 qu'il a pris forme dans le discours à la fois des élites arabes, de la vieille communauté juive séfarade et des sionistes d'Europe orientale.