Episodios

  • America Week - Episodio 25
    Jun 27 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - C’è stato un bombardamento. Poi una tregua. Poi Trump è volato al vertice NATO tra baci e abbracci. Ma la vera domanda resta: può un presidente bombardare un Paese sovrano senza informare il Congresso?
    E perché a New York un 33enne socialista ha appena terremotato il Partito Democratico? Proviamo a capirlo.
    xo9/fsc/gsl
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    6 m
  • America Week - Episodio 24
    Jun 20 2025
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Guerra o diplomazia: questo è il dilemma.
    Per una volta, Donald Trump appare indeciso. L’uomo del “fuoco e furia”, del “solo io so cosa accadrà”, del tweet trasformato in strategia globale, si ritrova prigioniero di un paradosso: quello di aver accusato per anni i presidenti democratici di trascinare l’America in guerre disastrose...e ora rischia di fare lo stesso.
    Israele ha colpito in profondità, bombardando siti nucleari iraniani tra cui Arak e Natanz. L’Iran ha risposto lanciando missili su città israeliane, colpendo anche l’ospedale Soroka a Beersheba. E adesso? Tocca a Trump decidere se far scattare l’intervento militare diretto degli Stati Uniti.
    Ma la decisione che sembrava già presa – bombardare l’Iran – si è trasformata in una pausa teatrale, in un “wait and see” che sa di esitazione.
    xo9/fsc/gtr
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    6 m
  • America Week - Episodio 23
    Jun 13 2025
    NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - Dire che gli Stati Uniti sono uniti solo di nome, oggi non è più retorica. L'America si avvicina al 14 giugno - compleanno di Trump con parata militare per i 250 anni dell'esercito ma anche giornata di proteste chiamata "No King Day" - nel pieno di un clima politico e sociale incandescente. A
    infiammare l'atmosfera: lo scontro aperto tra il presidente e il governatore della California Gavin Newsom, e un episodio che potrebbe segnare una svolta. Dopo gli arresti a tappeto operati da ICE a Los Angeles contro migranti latinoamericani che si recavano al lavoro o accompagnavano i figli a scuola, la città è esplosa in proteste, e Trump ha risposto inviando 5.000 tra Marines e uomini della Guardia Nazionale, senza consultare le autorità locali. Newsom ha denunciato una "militarizzazione incostituzionale" e ha citato in giudizio l'amministrazione federale per "colpo di mano mai visto prima".

    xo9/fsc/gtr
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    6 m
  • America Week - Episodio 22
    Jun 6 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - Volano gli stracci tra l’uomo più potente del mondo e quello più ricco. Donald Trump ed Elon Musk, fino a pochi giorni fa alleati strettissimi, si stanno ora scontrando in pubblico in quello che rischia di diventare il più esplosivo duello del secondo mandato presidenziale di Trump. E se le loro forze congiunte avevano già scosso il sistema americano, ora che sono nemici giurati il terremoto potrebbe essere ancora più devastante.
    xo9/fsc/mrv
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    5 m
  • America Week - Episodio 21
    May 30 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - Negli Stati Uniti, la battaglia tra lo stato di diritto e un presidente che ormai sembra puntare apertamente a un modello autoritario continua.
    Partiamo dai dazi: la strategia economica di Trump – fatta di minacce commerciali e tariffe punitive – è stata colpita al cuore da una corte federale. I giudici della U.S. Court of International Trade hanno stabilito che il presidente non può usare l’International Emergency Economic Powers Act per imporre dazi su praticamente ogni Paese del mondo. Una sentenza storica.
    Nella decisione, la corte ha scritto che il presidente non ha un “potere illimitato” in materia di tariffe, e ha ordinato alla Casa Bianca di interrompere la raccolta dei dazi entro dieci giorni. Ma l’amministrazione si è subito appellata alla Corte d’Appello Federale, che ha concesso una sospensione temporanea. Quindi per ora, i dazi – anche quelli contro Cina, Canada, Messico – restano in piedi.
    xo9/mgg/gsl (video di Stefano Vaccara)
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    7 m
  • America Week - Episodio 20
    May 23 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - “One Big, Beautiful Bill” è passato per un soffio alla Camera e Donald Trump lo ha celebrato come la legge più importante della storia americana. Ma dietro l’esultanza, c’è un prezzo altissimo: tagli brutali a Medicare e Medicaid, un buco da 2.700 miliardi nel deficit, e mercati in allarme. Il presidente è sceso in campo di persona, entrando a Capitol Hill per convincere gli ultimi repubblicani riluttanti. Il pacchetto fiscale include tagli alle tasse su mance e straordinari, detrazioni per chi compra auto americane e fondi per la militarizzazione del confine.
    xo9/fsc/gtr
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    6 m
  • America Week - Episodio 19
    May 16 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - Il deserto e la Corte Suprema, i fasti del viaggio in Medio Oriente di Donald Trump e il caos costituzionale che continua a generare in patria. Gioie e dolori, successi diplomatico-commerciali e conflitti giudiziari che potrebbero cambiare per sempre il volto degli Stati Uniti d'America.
    Partendo dal viaggio del presidente Trump nella regione del Golfo; ufficialmente una missione diplomatica per sostenere la stabilità regionale, ufficiosamente una tournée d'affari che ha portato, questo sì, risultati concreti. In Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar, Trump ha siglato accordi miliardari su energia, infrastrutture e difesa, rafforzando la tradizione americana di vedere nel Golfo non solo una polveriera geopolitica, ma anche e soprattutto un mercato fertile.
    xo9/fsc/gtr
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    6 m
  • America Week - Episodio 18
    May 9 2025
    NEW YORK (ITALPRESS) - L'elezione di Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost: per la prima volta, un americano siede sul trono di Pietro. Ma che tipo di americano? Già, cosa significa per gli Stati Uniti — e per il mondo — l’elezione di un papa nato a Chicago, 69 anni fa, da padre italo-franco-americano e madre con radici creole di New Orleans? Robert Prevost ha vissuto gran parte della sua vita altrove: vent’anni in Perù come missionario e vescovo, e poi a Roma, dove Papa Francesco lo aveva nominato nel 2023 a capo del potente Dicastero per i Vescovi, il “ministero” che seleziona e supervisiona i prelati di tutto il mondo. Nel momento in cui gli Stati Uniti vivono una nuova fase di ipernazionalismo — con Donald Trump tornato alla Casa Bianca col “Make America Great Again” — la Chiesa cattolica ha eletto un americano che rappresenta tutt’altro. Non il potere imperiale, ma la missione. Non il primato, ma il servizio. E questo paradosso è stato visibile fin dal primo minuto del pontificato di Leone XIV. Dalla loggia di San Pietro, non ha salutato in inglese. Ha parlato in italiano e in spagnolo. E ha ricordato con affetto non Chicago, ma la sua diocesi peruviana di Chiclayo, “una chiesa fedele, che ha accompagnato il suo vescovo”. Un messaggio potente: come Francesco, la sua bussola spirituale non è la superpotenza economica, ma il Sud del mondo.
    E infatti il Vaticano lo ha presentato non come il primo papa “americano”, ma come il “secondo papa delle Americhe”. Quasi a voler sottolineare che le sue priorità non rispecchiano le logiche dei falchi di Washington.
    Eppure Robert Prevost americano lo è, eccome.
    xo9fsc/gsl
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    7 m