Il testo ritrae Crowley nel suo ufficio al Pentagono dopo la caduta del Grande Divoratore. Osservando la foto di Manson, riflette sul potere della follia e assiste, tramite schermi, all’ascesa di un movimento globale di amore e pace guidato dai Beatles e dal Club 27. Sebbene riconosca la sconfitta momentanea, Crowley crede che violenza e paura torneranno a dominare. Il brano si chiude con lui immerso nell’oscurità, deciso a riconquistare il controllo.

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Il testo descrive un concerto dei Beatles a Roma nel 1972, seguito da una performance a sorpresa del Club 27. Mentre il pubblico è in estasi, tra cui i giovani Paolo e Francesca, eventi drammatici si svolgono altrove: David Chapman, a Ellis Island, è sul punto di far esplodere la Statua della Libertà ma, sopraffatto dalla musica e dai dubbi interiori, rinuncia. Intanto, Rooster cerca di fermare Manson durante un rituale massonico in Virginia guidato dal Grande Divoratore. A Roma, Hartigan e Hughes scoprono documenti che svelano una cospirazione globale. Alle 17:37 EST, il piano fallisce: Chapman si arrende e Crowley, dal Pentagono, assiste impotente alla sconfitta.

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Il testo intreccia tre linee narrative: il Grande Divoratore e Crowley pianificano la distruzione della Statua della Libertà per il 31 ottobre, simbolo della speranza da annientare. Rooster, avvisato di un massacro imminente orchestrato da Manson in un teatro abbandonato, prepara un intervento. Intanto, il Club 27 registra a Roma una canzone di resistenza emotiva. L’incontro con i Beatles, impegnati nel loro “Green Album”, apre la strada a un grande concerto globale per la pace.

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Gli estratti narrano la visita del Club 27 alle rovine di Pompei, dove un concerto mistico dei Pink Floyd apre un viaggio visionario nella mente di Syd Barrett e nel cratere del Vesuvio. Guidati da figure simboliche, affrontano enigmi interiori fino a ritrovare Barrett. In parallelo, due articoli del 1972 riportano la distruzione del Colosseo e della Torre Eiffel, suscitando dolore pubblico e l’impegno delle autorità a fermare gli artefici di questi attacchi ai simboli della cultura.

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Il Club 27 visita Torino, città misteriosa dove incontra Gustavo Rol, Fellini e Giulietta Masina. Rol mostra poteri paranormali e affida al gruppo una missione: creare una canzone-arma basata su simboli chiave (verde, 33, quinta musicale) per contrastare il Grande Divoratore. Per completarla, dovranno liberare Syd Barrett al Vesuvio. Brian Jones, nel suo diario, riflette sul conflitto tra la lotta contro l’oscurità e il sogno di una vita serena con Luna.

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Gli estratti raccontano la finta morte di Jim Morrison a Parigi nel 1971, pianificata da Elias per salvarlo da Crowley, ex agente MK-Ultra. Jim vive un’esperienza mistica nell’acqua mentre Elias affronta psichicamente Crowley. Dopo il risveglio, Jim si unisce al Club 27 per combattere. Intanto, un attentato alla Torre Eiffel viene strumentalizzato dal Grande Divoratore, che manipola i media. Il gruppo si dirige a Torino per cercare un alleato chiave.

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Gli estratti narrano un intreccio di complotti, tradimenti e manipolazione. Rooster indaga su un culto guidato da Manson, mentre a Londra dei detective scoprono corruzione interna e un collega che ostacola le indagini. Elias, un ex soggetto di esperimenti mentali governativi, ora si oppone al “Grande Divoratore”, artefice di attentati per rafforzare il controllo. L’appendice chiude con una riflessione cupa e introspettiva di Jim Morrison nella Parigi del 1971.

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Le fonti raccontano due storie intrecciate: da un lato, il Grande Divoratore e Crowley pianificano il caos globale e la distruzione del Club 27, percepito come minaccia. Dall’altro, il Club 27 si rifugia nella Parigi del 1971, dove incontra icone culturali che li ispirano a riscoprire arte e libertà come forme di resistenza. Jim Morrison affronta i suoi demoni interiori. Un articolo denuncia la strategia del terrore come strumento di controllo, spingendo Rooster a indagare.

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