Episodios

  • AL LIMITARE della PALUDE. Catia Simone dialoga con l'autore
    May 23 2025
    BARDOLINO (VR) | LATINA | ROMA

    Catia Simone dialoga con Francesco Moriconi

    Al limitare della palude. La modernizzazione elettrofinanziaria di Gino Clerici da Pometia Italica a Littoria, Trelerighe libri, 2025

    Riflettere sulla vicenda complessiva di Gino Clerici e sulle reazioni da essa generate in una parte del Governo fascista è un’operazione difficile. Lo sforzo primario è stato cercare di dare continuità e connessioni al processo storico in Agro Pontino, che, nonostante studi già consolidati sulle attività postunitarie di bonifica in Italia, mancavano di questa piccola tessera che completasse il racconto della vicenda elettrofinanziaria. La narrazione bloccata all’inchiesta Cassis - che fu invece solo una tappa – necessitava della trattazione della sua prosecuzione e, soprattutto, della sua cancellazione a colpi giudiziari nel contesto post crisi economica del ’29. Inoltre, per la specifica storia del territorio, Gino Clerici non è stato secondario e la sua totale eliminazione dalla narrazione storica, come se il suo decennio non avesse avuto influenza, è certamente operazione chirurgica di regime, su cui la storiografia locale, e non solo, si è tranquillamente adagiata. I fiumi di inchiostro già versati sulle cosiddette città di fondazione, che prendono l’abbrivio dall’analisi di Littoria, non tengono in adeguata considerazione l’iniziativa privata che portò a Mussolinia di Sardegna e non conoscono – nonostante qualche indizio fosse già a disposizione – una precedente iniziativa privata, la cui idea di città, pianificata e diffusa, aveva conformato le prospettive di trasformazione di quel Cancello di Quadrato su cui poi sorse Littoria. Pomezia o Pometia Italica, città da farsi su iniziativa della Bonifiche Pontine con i capitali del Banco di Roma, idea che ancora echeggiava fortemente nel 1928, aveva creato un immaginario preciso.

    Francesco Moriconi
    Roma, 1971. Archeologo specialista, topografo, storico, divulgatore, esperto di edilizia storica e di storia del paesaggio. Ha pubblicato molti articoli scientifici e monografie su edifici storici, evoluzione del territorio, scavi archeologici, bonifiche. Il tema dell'utilizzo dell'energia rinnovabile dai primi del Novecento è diventato una parte importante della sua vita. Ha collaborato con numerose istituzioni pubbliche, radio e TV. È stato consulente scientifico di Piero Angela e Paco Lanciano, divulgatore per Rai e LA7, docente universitario.

    GIANO Public History APS è afferente all’Albo della Cittadinanza Attiva e delle Reti Civiche del Comune di Roma e all’Albo delle Associazioni Culturali del Municipio Roma V. Sostienici con il 5×1000 : 97901110581
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    43 m
  • Aleksandr Aleksandrovič BLOCK, Città. Testo russo a fronte. Catia Simone dialoga con il curatore
    May 13 2025
    Bardolino (VR | Milano | Roma

    Catia Simone dialoga con Bruno Osimo

    Aleksandr Aleksandrovič Blok, Città, testo russo a fronte, a cura e traduzione di Bruno Osimo,

    ‎ La Vita Felice, 2024 San Pietroburgo, 28 novembre 1880 – Pietrogrado, 7 agosto 1921 Ciclo di poesie scritte tra il 1904 e il 1908, Città – Górod in originale – esprime appieno l’atmosfera simbolista che dominava il panorama letterario russo di quegli anni. Blok costruisce una vera e propria visione mistica della vita sui vari simboli che si susseguono in questa raccolta: la prostituta, l’uomo in camera con lei, gli abitanti della città che si risvegliano in un mattino grigio. Poi ancora le bettole di quart’ordine, le fabbriche e i loro fumi, che non sono mai tossici, ma anch’essi mistici, «funzionali a occultare e mostrare», e dai quali emergono due figure femminili: la “Donna invisibile” e la “Donna inconoscibile” (Nevidìmka e Neznakómka), la donna che non può essere vista e quella che non può essere conosciuta. Sta al poeta cogliere i segni che la città, «dotata di un suo metabolismo autonomo come essere vivente a sé stante, gli offre per accedere alla dimensione meno appariscente». E tra voile e piume di struzzo, tra atmosfere evanescenti e corpi impalpabili, non si è neanche più sicuri di ciò che è reale e ciò che è solo visione poetica.

    Bruno Osimo
    Laureato all’Università di Tartu con Peeter Torop, ha conseguito il dottorato all’Università degli Studi di Milano; da allora si è dedicato allo studio della traduzione a partire da una prospettiva semiotica, in particolare studiando le fasi mentali del processo traduttivo e la valutazione della qualità della traduzione. È docente di traduzione presso la Civica Scuola Interpreti e Traduttori “Altiero Spinelli”.

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    50 m
  • Canthu e contracant. Poesie in calabrese e milanese. Catia Simone dialoga con l'autore
    May 9 2025
    Bardolino (VR) | Milano | Roma

    Catia Simone dialoga con Alfredo Panetta

    Canthu e contracant. Poesie in calabrese e milanese,testi di Giovanna Sommariva e Alfredo Panetta,

    Due poeti, splendidamente diglossi, ossia parimenti abili a districarsi e a scrivere sia in italiano sia nella lingua madre, e due phoné, milanese per Sommariva e Calabrese della locride per Panetta, dialogano e si confrontano in Canthu e Contracant (letteralmente: Canto e Controcanto) tra loro su temi precipui, rapportandosi e rappresentando tutta l’urgenza di una campionatura di motivi e scenari contemporanei. Milano, indiscusso centro produttivo e laboratorio innovativo italiano, nei suoi aspetti più noti e glamour, è il luogo, il contesto, o il grande scenario non oleografico e non ‘da cartolina’ della rappresentazione di una amara Commedia umana che da Dante sembra riprendere e riverberare idealmente posture, destini, significati di un Inferno oggidiano: la città, emblema di una qualsiasi grande e ricca città europea e occidentale è qui avocata a una dirimente contesa; diritti e lavoro, assenza di diritti e sfruttamento degli ultimi: i migranti, gli immigrati, i marginali tra i marginali, attratti dalle luci metropolitane e dalla possibilità di vita. (Dalla Postfazione di Manuel Cohen)

    Alfredo Panetta è nato nel 1962 a Locri (RC). Nel 1981 si trasferisce a Milano dove vive e lavora nel settore infissi in alluminio.
    Scrive nella lingua madre, il dialetto calabrese reggino della Locride. Ha pubblicato: Petri ’i limiti (Pietre di confine, Moretti&Vitali 2005); Na folia nt’è falacchi (Un nido nel fango, Edizioni CFR 2011); Diricati chi si movinu (Radici mobili, La Vita Felice 2015); Thra sipali e sònnura (Tra nidi e sogni, puntoacapo 2018); Ponti sdarrupatu (Il crollo del ponte, Passigli 2021). Per la Casa della Poesia Al Trotter di Milano cura una rubrica dedicata alla poesia scritta nelle lingue di minoranza in Italia. Ha organizzato per quattro anni dei laboratori di scrittura poetica per bambini delle scuole primarie negli istituti di Lecco e Gallarate. Giovanna Sommariva è nata a Saronno (VA) nel 1948. Vive a Rovello Porro (CO). Scrive nel dialetto paterno: il milanese. Ha pubblicato: Cinq ghej de pù ma ross, Des ghej de pù ma ross, Ross e quatter gott de bel temp, L’aderenza del cafè, Dodes tucc mas’c (puntoacapo 2021). Ha collaborato alla traduzione in dialetto meneghino della silloge di Claudio Pagelli, Campo 87 (puntoacapo 2021).

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    46 m
  • NEI MEANDRI DEL MOSTRO DI FIRENZE | Catia Simone dialoga con Davide Pulici
    Mar 28 2025
    GIANO PH APS | RADIO GIANO PH | BLOG Giano PH presentano:

    Nei meandri del mostro di Firenze | Catia Simone dialoga con Davide Pulici

    Quando ci si addentra in un labirinto, si ha bisogno di un filo. “A meno che non ci si sia proposti di andare errando per non tornare mai alla luce”. Quello che mi pareva più semplice fare, allorché le cose negli scorsi mesi (stimoli esterni, interni, sincronicità suggestive) mi hanno spinto in maniera impellente in una determinata direzione, che era la direzione del caso criminale del Mostro di Firenze, era riprendere i capi di un discorso che avevo abbozzato diversi anni prima, in un numero di Nocturno, in cui avevo scritto qualcosa a proposito dei film e delle fiction realizzate sull’argomento. Vedevo la possibilità di seguire il fatidico filo di cui sopra, e di dipanarlo muovendo dal cinema e dalla finzione (nel senso più vasto del termine: quindi serie e speciali tv, ma anche letteratura e fumetti) per agganciare quella realtà che li aveva generati. Che era l’unica posizione da cui mi tentava muovere e che pensavo di poter governare tra i meandri di questa storia, senza sbandare e senza perdermi nel buio. (Davide Pulici)

    Musiche originali con licenza d’uso Epidemic Sound

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    54 m
  • Catia Simone intervista Catia Simone. Bugiardi o bugiarde si nasce o si diventa ?
    Mar 8 2025
    BARDOLINO (VR) - ROMA

    Catia Simone intervista Catia Simone

    Bugiardi o bugiarde si nasce o si diventa ?
    MENTIROSA LIAR. Le poesie hanno i versi corti-Liar. Lies will get you nowhere

    Una raccolta poetica retrospettiva dove Catia Simone propone una partita doppia tra il tempo che finora ha dedicato agli altri e il tempo che le è stato donato. Nonostante il titolo "Mentirosa" sembri suggerire che il contenuto del libro sia immaginazione o auto-fiction, poesia dopo poesia ci avviciniamo al sentire della poetessa. E' evidente che la poetica dell'autrice si stia ponendo l'obbiettivo di smascherare alcuni facili tòpoi romantici come l'amore, la maternità, la giovinezza, l'estate, e la luna. I rapporti umani proposti sono principalmente esperienze di donna, sono legami e legacci che ci arricchiscono e più spesso depauperano il tempo delle donne.

    Musiche con licenza d'uso Epidemic Sound

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    22 m
  • IL PAPA DEVE MORIRE. Il terrorismo armeno dietro l’attentato di Karol Wojtila | Catia Simone dialoga con Ezio Gavazzeni
    Feb 17 2025
    MILANO – BARDOLINO (VR) – ROMA

    Catia Simone dialoga con l’autore Ezio Gavazzeni

    IL PAPA DEVE MORIRE. Il terrorismo armeno dietro l’attentato di Karol Wojtila, PaperFIRST, 2025

    Oltre 400 documenti dei servizi segreti, ministeri, Digos, questure, prefetture, provenienti dall’Archivio Centrale di Stato, riscrivono la storia dell’attentato compiuto da Mehmet Ali Agca a Karol Wojtyla nel maggio del 1981. Da questa ricostruzione, emerge che l’Esercito Segreto per la Liberazione dell’Armenia (ASALA) minacciava di morte il papa polacco dal 1977 al 1983. Il motivo? L’operazione coperta chiamata “Operazione Safe Haven”, gestita da Vaticano, governo italiano e Usa (Henry Kissinger), con lo scopo di espatriare gli armeni dall’allora Urss e portarli a Roma, in 16 pensioni “convenzionate”, per poi farli arrivare negli Stati Uniti. Lo Stato italiano nel 1980 iniziò una trattativa con il terrorismo armeno, a Beirut, che si concluse nel 1983 con la firma di Oscar Luigi Scalfaro, per fermare gli attacchi sul territorio italiano in cambio dello stop al flusso di emigrazione dei profughi armeni attraverso il nostro Paese. Flusso che, a quanto risulta dagli stessi proprietari di quelle pensioni, effettivamente si interruppe. Quando nel 1983 il magistrato Ilario Martella si apprestava a concludere le indagini sull’attentato a Giovanni Paolo II, con la cosiddetta “Pista Bulgara”, i servizi segreti gli mentirono sulle precedenti minacce di morte al pontefice; il magistrato infatti, come dichiara nell’intervista presente in questo libro, non era a conoscenza del coinvolgimento del terrorismo armeno, né tantomeno di una trattativa con lo Stato italiano.

    Ezio GAVAZZENI
    Scrittore, editor, autore di testi teatrali, vive a Milano. Ha collaborato con Mondadori, News, Proget, Prepress, Motta edizioni e Giuffré edizioni. Ha diretto corsi di scrittura. Premio della critica al Milano International 2022.

    Musiche con licenza d’uso Epidemic Sound

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    52 m
  • MARGUERITE E' STATA QUI | Catia Simone dialoga con Eugenio Murrali
    Dec 27 2024
    BARDOLINO (VR) – ROMA

    Marguerite è stata qui, Neri Pozza, 2023. | Catia Simone dialoga con Eugenio Murrali

    Libro presentato da Aldo Cazzullo nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
    Marguerite è stata qui è l’omaggio appassionato di un narratore esordiente a una scrittrice vertiginosa e amatissima, alla prima donna ammessa all’Académie française, che ha fatto rivivere con parole immortali l’Imperatore Adriano, l’alchimista Zenone dell’Opera al nero e Alexis, Sophie, Nathanaël. È un’immagine che affiora con la forza misteriosa di un sogno. Un’esistenza straordinaria che prende forma in questo romanzo: l’avventura della vita di Marguerite Yourcenar, raccontata dalle figure che l’hanno abitata. Tra narrazione e monodia, le tante voci prendono la parola pagina dopo pagina, ci immergono nella storia di Marguerite: a Bruxelles la nascita segnata dalla perdita della madre, l’infanzia in un castello tra gli alberi centenari della Fiandra francese nel Mont-Noir, le cure delle bambinaie Barbe e Camille, lo sguardo di Michel René, il padre innamorato che la inizierà ai segreti della conoscenza e della bellezza. È anche un viaggio dentro le geografie dei sentimenti e degli spazi: la costa olandese affacciata sul mare del Nord, la Grecia, l’Italia, l’America come nuova casa e quell’isola nel Maine dove la scrittrice troverà un luogo di possibile abbandono e concluderà la stesura delle Memorie di Adriano. Con stile limpido e vigile fantasia, Eugenio Murrali dà corpo al significativo itinerario di una donna coraggiosa e libera che ha percorso il Novecento, attraversando due conflitti mondiali, la guerra fredda e, nella vita privata, le passioni degli anni Trenta, il lungo amore condiviso con la sua compagna Grace, l’ardore doloroso degli ultimi anni con Jerry.

    Eugenio Murrali è giornalista, scrittore e docente di liceo. Ha conseguito un PhD in Filologia e Storia del Mondo Antico presso la “Sapienza” di Roma e l’EHESS di Parigi. Collabora con Vatican News, il Foglio, il Corriere della Sera.
    Ha scritto con Dacia Maraini Il sogno del teatro. Cronaca di una passione (Rizzoli, 2013), introdotto da Dario Fo, e la fiaba Onda Marina e il drago Spento (Perrone, 2019). Ha curato inoltre libri per diverse case editrici, tra questi: insieme a Paolo Di Paolo, il Meridiano Mondadori dedicato alle opere di Dacia Maraini. È nella giuria di rilevanti premi letterari. Nel 2023 è uscito il suo romanzoMarguerite è stata qui, Neri Pozza; ha contribuito alla stesura de I frutti della memoria di Edith Bruck (La nave di Teseo, 2024).
    raccontata da Pier Paolo Giannubilo nel libro Il risolutore (Rizzoli), incluso tra i finalisti del Premio Strega 2019.

    Marco Lodi
    Regia, editing, grafica, musica con licenza d’uso Epidemic Sound

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    48 m
  • NON SI TRATTA CON I TERRORISTI | Catia Simone dialoga con Valentine Lomellini
    Dec 22 2024
    PADOVA – BARDOLINO (VR) – ROMA Catia Simone dialoga con l’autrice Valentine Lomellini

    NON SI TRATTA CON I TERRORISTI, Laterza, 2024
    Caro Lettore, ti scrivo.
    Se hai preso in mano questo libro e conti di trovare una risposta definitiva all’annoso quesito “è giusto negoziare con i terroristi?”, temo che resterai deluso. Mi dispiace. Forse finirai la lettura di queste pagine con più dubbi e più domande. Ma forse sarai anche un po’ più informato e consapevole – o almeno così spero. Quando scrivo queste pagine, le immagini degli attentati terroristici si susseguono sugli schermi. In particolare, i fotogrammi di uno dei più recenti – quello del 7 ottobre 2023, contro Israele. Non sappiamo con esattezza quanti sono ancora i sequestrati nelle mani di Hamas. […] (Dalla Premessa)

    Valentine LOMELLINI è professoressa associata di Storia delle relazioni internazionali presso il Dipartimento di Scienze politiche, giuridiche e Studi internazionali dell’Università di Padova, dove insegna Terrorism and Security in International History. Tra le sue pubblicazioni scientifiche: L’appuntamento mancato. La sinistra italiana e il Dissenso nei regimi comunisti (1968-1989) (Mondadori education 2010); La “grande paura” rossa. L’Italia delle spie bolsceviche (1917-1922)(Franco Angeli 2015); The Rise of Bolshevism and its Impact on the Interwar International Order (a cura di, Palgrave Macmillan 2020). Per Laterza è autrice di Il «lodo Moro». Terrorismo e ragion di Stato 1969-1986 (2022, Premio Pozzale – Luigi Russo). È stata insignita per le sue ricerche della Medaglia del Presidente della Repubblica nell’ambito del Premio Spadolini.

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