Rebus True Voice di Maurizio Decollanz Podcast Por Maurizio Decollanz arte de portada

Rebus True Voice di Maurizio Decollanz

Rebus True Voice di Maurizio Decollanz

De: Maurizio Decollanz
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Acerca de esta escucha

Rebus True Voice: Svelare la Conoscenza Oltre i Percorsi Lineari

Benvenuti a Rebus True Voice, il podcast che ti invita a un viaggio affascinante attraverso la conoscenza, guidato da Maurizio Decollanz. Se sei stanco di risposte semplici e cerchi una comprensione più profonda della realtà, questo è il luogo che fa per te.

Perché "Rebus"? La Conoscenza è un Puzzle da Comporre
Il titolo "Rebus" non è casuale, ma la chiave di lettura della nostra filosofia. La conoscenza, la storia, la verità non seguono mai percorsi solo lineari. Sono un intricato puzzle, dove ogni pezzo, ogni accadimento, ogni figura apparentemente isolata, è in realtà connessa ad altre in modi inaspettati.Come in un vero e proprio rebus, per comprendere appieno il significato profondo di un evento o di un concetto, dobbiamo prima analizzare ogni singolo elemento, ogni dettaglio storico. Solo dopo aver sviscerato i particolari, possiamo iniziare a studiare e collegare questi tasselli, scoprendo le relazioni nascoste, le cause e gli effetti che si estendono attraverso il tempo e lo spazio. La "verità" emerge proprio da questa capacità di collegare accadimenti distanti nel tempo, trovando il filo rosso che unisce epoche, personaggi e idee.

Un Viaggio con Maurizio Decollanz
Maurizio Decollanz ti accompagnerà in questo percorso di scoperta, utilizzando la sua esperienza e curiosità per disassemblare i grandi temi e ricomporli in una nuova luce. Attraverso analisi approfondite, collegamenti inaspettati e una narrazione avvincente, Rebus True Voice ti spingerà a guardare oltre le apparenze e a costruire la tua visione critica.Ogni episodio del podcast è un'opportunità per esercitare la tua capacità di connettere i puntini, per sviluppare una mente più acuta e per comprendere che la storia e il presente sono un continuum di interdipendenze.

Collegato al Blog per un Approfondimento Completo
Rebus True Voice non è solo un podcast: è parte di un ecosistema di conoscenza che include anche un blog dedicato. Qui potrai trovare materiali aggiuntivi, approfondimenti, fonti e spunti per continuare la tua esplorazione e rafforzare le connessioni emerse durante l'ascolto.Preparati a sfidare le tue certezze, a scoprire nuove prospettive e a connettere il mondo in modi che non avresti mai immaginato. Ti aspettiamo su Rebus True Voice per svelare insieme i rebus della conoscenza!

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Episodios
  • Cosa hanno in comune l'assassinio di Aldo Moro e la guerra in Ucraina
    May 23 2025
    Il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro, ex Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, avvenuto nel 1978, e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina hanno un comune denominatore: il Patto di Jalta. In quella Conferenza tra Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Iosif Stalin, i vincitori della Seconda Guerra Mondiale si spartirono il mondo in aree di influenza inviolabili.Moro, con il suo tentativo di compromesso storico tra DC e PCI, metteva a repentaglio gli equilibri stabiliti a Jalta. Pagò con la vita. Zelensky, con la sua vicinanza alla NATO e all'Unione Europea, mette ancora una volta in discussione - 80 anni dopo - gli equilibri sanciti a Jalta. Non a caso, la Crimea - dove Jalta si trova - è diventata un punto cruciale della contesa tra Russia e Ucraina.Se Moro pagò con la vita, come finirà con l'Ucraina se l'Unione Europea non troverà il modo di contare di più nello scacchiere globale?Aldo Moro, leader indiscusso della democrazia cristiana, comprese la necessità di superare le rigide contrapposizioni ideologiche imposte dalla guerra fredda. il suo progetto di "compromesso storico", volto ad aprire al partito comunista italiano una prospettiva di governo nel rispetto delle alleanze internazionali dell'italia, rappresentava un tentativo audace e, per alcuni, pericoloso, di ridare piena sovranità al paese e di adattare le istituzioni a una società in profonda evoluzione. Un'iniziativa che, nelle sue implicazioni, toccava nervi scoperti negli equilibri di Jalta, mettendo a repentaglio la presunta inviolabilità delle aree di influenza stabilite. Moro pagò probabilmente questo coraggio con la vita, vittima di un atto terroristico dalle molteplici e ancora controverse letture, ma che indubbiamente si inserì in un contesto di fortissime tensioni geopolitiche legate alla sua visione politica.Oggi, in modo drammaticamente diverso ma con eco inquietanti, l'Ucraina si trova al centro di una tempesta scatenata dalla sua aspirazione a sottrarsi all'orbita russa per avvicinarsi all'alleanza atlantica e all'unione europea. La decisione sovrana di Kiev di guardare a occidente viene interpretata da Mosca come una minaccia diretta alla propria sfera d'influenza, una violazione inaccettabile dei principi, mai formalmente rinnegati dalla Russia post-sovietica, derivanti da Jalta. La situazione in Ucraina è complessa e delicata. L'Unione Europea deve trovare il modo di avere un ruolo più attivo nella risoluzione del conflitto. Se non riuscirà a farlo, rischia di perdere ulteriormente il suo peso nella geopolitica globale.Senza una politica estera e di difesa comune realmente incisiva, senza la capacità di parlare con una sola voce autorevole, l'Europa rischia di rimanere un gigante economico ma un nano geopolitico, incapace di proteggere i propri interessi e valori nel proprio immediato vicinato. Il destino dell'Ucraina, e in prospettiva la stabilità dell'intero continente europeo, dipendono anche dalla risposta che l'unione europea saprà dare a questa drammatica riedizione delle logiche di Jalta. Moro pagò con la vita il tentativo di dare all'Italia un ruolo più autonomo; l'Ucraina sta pagando con la distruzione e il sangue il suo desiderio di autodeterminazione. l'Europa riuscirà a trovare la forza e l'unità necessarie per garantire un futuro di pace e sovranità ai suoi partner e a se stessa? La domanda è aperta e la storia, con i suoi cicli e le sue implacabili lezioni, attende la risposta.Tratto da RebusTV.com: https://www.rebustv.com/2025/05/cosa-hanno-in-comune-il-rapimento-e.html
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    4 m
  • Perchè si chiama Golfo del Messico (e non d'America)
    May 23 2025
    Perchè si chiama Golfo del Messico (e non d'America): le origini di un nome radicato nella storia ma conteso dalla politica

    Il nome "Golfo del Messico" è una denominazione geografica consolidata da secoli, profondamente intrecciata con la storia e le culture dei popoli che hanno abitato le sue coste ben prima dell'arrivo degli europei. Recentemente, una controversia politica ha riacceso il dibattito sulla sua denominazione, con la proposta di ribattezzarlo "Golfo d'America". Ma quali sono le ragioni storiche che hanno portato al nome che oggi conosciamo?

    La politica contro la storia: la recente controversiaIl tentativo recente di rinominare il golfo in "Golfo d'America" da parte dell'amministrazione statunitense del 2025, motivato da ragioni di "orgoglio nazionale", ha riaperto una ferita storica e culturale. Questa iniziativa ignora secoli di storia e le profonde connessioni culturali e linguistiche che legano il golfo al Messico e ai popoli che lo hanno abitato per millenni.In conclusione, il nome "Golfo del Messico" non è un capriccio della storia, ma il risultato di secoli di interazioni tra popoli, esplorazioni e consolidamento del potere politico nella regione. Le sue radici affondano nelle antiche civiltà che prosperarono sulle sue rive e nel ruolo centrale che il Messico ha giocato nella storia coloniale e post-coloniale di quest'area cruciale del continente americano. Tentare di cancellare o ignorare questa storia millenaria non solo è inaccurato, ma rischia di incrinare i rapporti tra nazioni legate da un destino geografico e storico condiviso.

    Tratto da RebusTV.com: https://www.rebustv.com/2025/05/perche-si-chiama-golfo-del-messico-e.html
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  • rebustv_concilio_nicea_cristianesimo
    May 23 2025
    Concilio di Nicea, il bivio che plasmò il Cristianesimo cancellando alcune fonti sulla "vera vita" di Gesù

    Nel 325 d.C., un evento di portata storica scosse le fondamenta del cristianesimo nascente: l'imperatore romano Costantino I convocò il Concilio di Nicea. Un'assemblea di vescovi da tutto l'Impero si riunì con un obiettivo primario: unificare una Chiesa lacerata da dispute teologiche che minacciavano la stabilità dell'Impero stesso.

    Costantino, pur non essendo ancora battezzato, aveva compreso l'importanza politica di un cristianesimo unito. Dopo aver legalizzato il culto cristiano con l'Editto di Milano nel 313 d.C., si trovò di fronte a una Chiesa divisa da feroci dibattiti dottrinali, in particolare sulla natura di Gesù Cristo. La principale contesa era tra:
    • Arianesimo: Sostenuto dal presbitero Ario di Alessandria, questa dottrina affermava che Gesù Cristo, pur essendo divino, era stato creato da Dio Padre e quindi non era eterno né della stessa sostanza del Padre. Era, in sostanza, subordinato a Dio.
    • Trinitarismo: Sostenuto da Atanasio di Alessandria e dalla maggior parte dei vescovi, questa visione affermava che Gesù era co-eterno e della stessa sostanza del Padre (omosousios), parte integrante della Trinità divina.
    La figura di Gesù, al di là delle dispute teologiche e delle decisioni conciliari, rimane quella di un rivoluzionario spirituale nato a Betlemme e morto crocifisso a Gerusalemme. La sua condanna e la sua esecuzione sono spesso interpretate come il prezzo pagato per la sua opposizione al potere dispotico dei leader religiosi e militari del suo tempo, per la sua predicazione di un regno non terreno basato sull'amore, la giustizia e il rovesciamento delle gerarchie sociali. I vangeli apocrifi, pur con le loro diversità e peculiarità, avrebbero potuto offrire ulteriori tasselli per ricostruire un quadro più completo e sfaccettato di questa figura storica e del suo impatto.Il Concilio di Nicea fu un momento decisivo che plasmò il cristianesimo per come lo conosciamo, ma solleva anche domande affascinanti su ciò che avremmo potuto sapere in più sulla vita di Gesù se tutte le fonti, anche quelle "non canoniche", fossero state preservate e studiate con la stessa attenzione.

    Da RebusTV.com: https://www.rebustv.com/2025/05/concilio-di-nicea-il-bivio-che-plasmo.html
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