• Penisolabella viaggi nell'Italia sconosciuta

  • By: Giuseppe Cocco
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Penisolabella viaggi nell'Italia sconosciuta

By: Giuseppe Cocco
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  • PENISOLABELLA l'Italia raccontata da Giuseppe Cocco Borzone de Signorio Sabelli, divulgatore geografico, storia e storie dei viaggiAutori del Grand Tour, per conoscere l'Italia minore con la M maiuscola, più grande giardino emozionale diffuso.
    Copyright Giuseppe Cocco
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Episodes
  • Li conosco i fascisti che mi hanno fucilato da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli
    Oct 22 2024
    Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941.
    Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
    E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli.

    La Pianura: Testimonianze di vita contadina

    Bartolomeo Garro, nato a San Benigno di Cuneo, classe 1921, contadino e commerciante.

    Il 2 febbraio 1945, era un venerdì mattina, era il giorno della Candelora, alle dieci aveva inizio la funzione della parrocchia di San Benigno.
    Mentre fuori della chiesa stavo parlando con alcuni uomini, vedo che arriva una moto-sidecar con sopra una mitragliatrice Breda puntata in avanti.
    Tiriamo a scappare, io tento di infilare la porta della chiesa parrocchiale, ma la moto si para dinanzi e uno dei fascisti grida: «Non muovetevi, altrimenti spariamo».
    Arriva un camion con una ventina di fascisti armati, indossano i giacconi di pelle, sono della questura, della polizia di Cuneo.
    Li comanda un tenente, Frezza, uno piccolo e tozzo, un talpone alto così.
    I fascisti radunano tutti noi che siamo sulla piazza della chiesa; poi entrano in chiesa, catturano altri giovani e li portano fuori.
    Obbligano i vecchi, le donne, i bambini, a rimanere in chiesa. Il tenente Frezza ordina di fare fuoco, sento cinque raffiche, non vedo più nessuno vicino a me, resto in piedi.
    «Sono rimasto solo», penso.
    Il tenente Frezza ordina di nuovo di fare fuoco, uno sten spara contro di me.
    Cado in avanti, una pallottola mi ha colpito nel torace.
    Sento i gemiti, sento dei colpi singoli di mitra, sono i colpi di grazia.
    Infine un gran silenzio.
    Un fascista grida: «Signor tenente, questo vive ancora».
    Cadendo in avanti ho battuto il mento, ho del sangue in bocca.
    Tento di alzarmi per riprendere un po' di fiato, ma come butto le mani in avanti per sollevarmi vedo che il tenente Frezza mi è vicino con il mitra.
    Sento un colpo, paf, e ricado giù. Perdo i sensi.
    Il tenente voleva colpirmi alla tempia, proprio nel momento in cui mi stavo muovendo, così la pallottola è entrata sotto l'orecchio destro ed è uscita sotto l'orecchio sinistro.
    Sento che mi toccano, sento delle voci amiche.
    Sento che dicono: «Fai portare l'olio santo».
    Adesso che i fascisti hanno aperto la porta della chiesa e sono scappati, anche mia mamma è corsa a vedere la tragedia.
    A poco a poco riprendo coscienza, vedo mia madre che mi bacia, che sta piangendo.
    C’è chi suggerisce di portarmi via, di soccorrermi.
    Ma restano tutti lì, immobili.
    Hanno paura che i fascisti ritornino, sono sotto l'impressione del massacro.
    Resto lì due ore, con accanto i due o tre più coraggiosi.
    Sento la gente che prega, sento il parroco che dice: «muore da un momento all'altro, muore, muore».
    Sento che mormorano, che dicono: «Se arrivano i fascisti ci bruciano la casa».
    Hanno tutti tanta paura.
    Io non posso parlare, ho le mandibole spaccate, ho la lingua bruciata.
    E faccio segno con dito, con un dito dico: «no no, non muoio». Mi sento vivo.

    Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il mondo dei vinti» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-mondo-dei-vinti-di-nuto.html
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    17 mins
  • Il pane degli altri ha sette croste da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli
    Oct 22 2024
    Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941.
    Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
    E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli.

    La Pianura: Testimonianze di vita contadina

    Giuseppe Castellino, nato a Crava di Rocca de’ Baldi, frazione Scalagrano, classe 1916, contadino.

    [...] A fare piazza a Fossano, i giorni di mercato, dove adesso c'è la piazza delle corriere, c'erano sempre un ottantina di servente e servitù che si offrivano.
    La fiera era di fronte alla chiesa, e se usciva il padrone si partiva subito, non tornavamo nemmeno più a casa.
    Questi mercati c'erano fino a prima dell'ultima guerra.
    Poi ci sono stati di nuovo, ci sono ancora oggi, ma solo per i meridionali, per i calabresi, ancora due anni fa ne ho visti alcuni sul mercato di Fossano che volevano aggiustarsi.
    Devi sapere che il pane degli altri ha sette croste, ah caro Nuto ..., sette croste, allora era duro caro mio a mangiarlo. [...]

    Se VUOI puoi cliccare sul link che trovi qui sotto per ASCOLTARE tutti i podcast di «Il mondo dei vinti» https://penisolabella.blogspot.com/2024/10/audiolibro-il-mondo-dei-vinti-di-nuto.html
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    4 mins
  • Mai guardare il sesso, se no diventi cieco da «Il mondo dei vinti» di Nuto Revelli
    Oct 22 2024
    Il dialogo con la gente contadina di Revelli incomincia con la primavera del 1941.
    Testimonianze di cultura contadina, la pianura, la collina, la montagna, le Langhe: la fame, il lavoro infantile, l'immigrazione, la convivenza tra partigiani e nazi fascisti.
    E poi l'abbandono delle montagne, l'avvento di un nuovo mondo: l'industria, i grandi allevamenti, il turismo che figura il paesaggio, nei racconti dei 270 intervistati da Revelli.

    La Pianura: Testimonianze di vita contadina

    Bernardino Galleano, detto Nadu, nato a Pianfei, classe 1913, contadino.

    Nel 1902 mio padre era in Argentina.
    Nel 1909 rimpatria per sposarsi.
    Nel 1910 al primo figlio, nel 1912 il secondo, nel 1913 il terzo, nel 1914 il quarto, poi arriva la guerra se no non smetteva.
    Il sesso, in quei tempi tanti giovani erano così timidi che non riuscivano nemmeno a parlare con una ragazza.
    Quello del sesso era un discorso proibito.
    La morale corrente era questa: «Per carità ... non bisogna mai parlare di quella cosa.
    E mai guardare il sesso, sennò diventi cieco».
    Per molti giovani la prima esperienza coincideva con i giorni da bayét: da coscritto si finiva sempre una casa di tolleranza.
    Era poi la vita militare che un po' svegliava i giovani.
    Fare l'amore era difficile, le ragazze erano mica libere come adesso.
    Nelle ore del pascolo magari si diceva una ragazza: «hai bisogno di un manovale» e se la proposta ardita andava a bersaglio tanto meglio.
    Anche sui balli si presentavano le occasioni, era più facile concludere con le ragazze che non sapevano ballare che si annoiavano ai bordi delle balene.
    Le ragazze ballerine erano più sveglie e sapevano come difendersi!

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    12 mins

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